TU M'

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Fragile Touch Of The Coincidence

  • Artist: TU M'
  • Title: Fragile Touch Of The Coincidence
  • Label: Headz (Japan)
  • Release: 2006
  • Format: CD (DL)
  • Edition: 1000
  • Lenght: 43:40
  • 01 The Shining Water Of The River 5:24
  • 02 Fragile Touch Of The Coincidence 5:17
  • 03 The Day Of The Eclipse 5:26
  • 04 Talking Walking 4:50
  • 05 Day By Day 5:58 / download
  • 06 Maybe… (For J.F.) 6:31
  • 07 Double Face 5:34
  • 08 Shining Shadow 4:40

All tracks played, recorded and composed with two guitars and two laptops by Rossano Polidoro and Emiliano Romanelli. 2004/2006, Città Sant'Angelo, Italy.

Mastering: Keiichi Sugimoto
Cover design: TU M'
Photographs: Graziano Romanelli

Reviews

Rossano Polidoro and Emiliano Romanelli are multimedia artists based in Città Sant'Angelo in the Pescara region of Italy. They work ranges across video, photography and installation pieces, often produced in tiny editions. Fragile touch of the coincidence's eight tracks are produced using nothing more than guitars and laptops. The duo create melodic, organic electronica that recalls Tortoise spin-off like Pullman, or David Sheppard and Keiron Phelan's State River Widening project. There is a uniform approach: a single guitar riff is looped, and against or around it a soundscape is deployed to complement and colour the track. This can result in something pretty and shimmering, as on ‘The shining water of the river’ where an acoustic guitar loop burbles over its own delayed signal while percussion and tremolo eddy about it. There's a submerged bass loop on the title track wich swells like Doug McCombs's trademark playing before the melodic baton is taken by neonwarm electric guitar which bathes the whole piece in a vivid glow. When the loop cuts against itself the mood turns dark and sombre, as on ‘ The day of the eclipse’. ‘Day by day’ is more reflective - with echo, reverb and delay kept to a minimum, it has a directness that the other tracks lack. The closing ‘Double face ‘takes on an elegiac and expansive feel, with washes of sound that reach out to a vanishing point on the horizon. — Nick Southgate, The Wire

I delicati arabeschi di due chitarre liquide e reiterate, le sottili disfrazioni di due laptop. Rossano Polidoro ed Emiliano Romanelli coronano, se possiamo dirlo,la loro carriera con un album masterizzato da Keiichi Sugimoto e pubblicato in giappone dalla Headz. ‘Fragile touch of the coincidence ‘ è, come sempre, un disco di improvvisazioni soffici e delicate, attravarsato da umori minimalisti, levitante, autunnale. La maestria dei due musicisti nell'accostare i colori del loro spettro è ormai una consolidata certezza; cosi come la capacità evocativa di un suono cosi estatico che si insinua nell'ambiente, solo a tratti disturbato da insinuanti crepitii elettronici, con sensibilità autenticamente pittorica. Sono acquerelli redatti in CMYK mai sopra il 50 %; un po' di magenta, un po' di ciano, un po' di giallo un po' di grigio. Mai sopra le righe, mai veramente acceso, mai tumido o tumefatto. Puo ricordare le cose dei Gastr Del Sol ma senza la secchezza e la tradizione evocate dalla coppia 0'Rourke-Grubbs: piuttosto rotondo, docile, accomodante come possono fare musiche che ereditano l'Italia nel DNA. Sette o otto lustri fa, con una voce sopra a cantare sommesse favole della quotidianità, lo si sarebbe considerato progressive guitar, o comunque romantico. Quindi al limite della new age,forse destinato ad abbracciarla.7 — Stefano Isidoro Bianchi, Blow Up

I Tu m', dopo aver spigolato un mood notturno-latino-jazzy con il precedente ‘Just One Night’, offrono il loro contributo alla riscoperta di atmosfere palesemente bucoliche. Potremmo includere le otto tracce di ‘Fragile Touch Of The Coincidence’ in un ipotetico movimento new-folk se non fosse che del termine si è abusato fin troppo, anche (soprattutto) quando di ‘new' c'erano veramente scarsi segnali. Non voglio affermare che il CD in questione ‘pecchi' in originalità assoluta, è individuabile un allineamento al modello ‘Minamo' non so quanto ‘suggerito' dalla presenza discreta di Keiichi Sugimoto (che ha masterizzato il tutto), ma comunque il duo angolano porta in misura più che sufficiente acqua del proprio mulino. Sicché non v'è traccia del verde di ‘Wakka’, ‘.kgs’ e ‘Beautiful’ nei bianco e nero posti in copertina a rappresentare i tratti distintivi di ‘Fragile Touch Of The Coincidence’ e, se non c'è inganno, a questi paesaggi pietrosi dovrebbe corrispondere una musica molto più accidentata e mossa di quanto il combo giapponese sia mai riuscito a produrre. E non c'è inganno. Due chitarre e due calcolatorini tracciano percorsi nitidi e tortuosi, soleggiati e ombrosi in egual misura. Le tessiture, fatte di arpeggi o suoni ululanti, di rumori concreti o design astratti, scorrono senza soluzione di continuità, a seguire un sogno visionario che invita ad allargare lo sguardo oltre la linea dell'orizzonte. Sempre eguali ed ogni volta diversi, è così che i Tu m' stupiscono ad ogni loro nuova uscita creando in contemporanea delle curiose aspettative riguardo all'uscita successiva. Resta quindi difficile stabilire se un loro nuovo disco rappresenta un passo in avanti od un passo indietro rispetto al precedente, dal momento che si muovono essenzialmente di lato cambiando continuamente sia il loro punto d'osservazione sia la prospettiva di chi ascolta. Per cui anche ‘Fragile Touch Of The Coincidence’ è, alla fin fine, un semplice tassello di un mosaico che va studiato e conosciuto nel suo insieme. Questa pubblicazione per la giapponese Headz rafforza ulteriormente la manovra di penetrazione globale dei due angolani che a questo punto, possiamo ben dirlo, hanno il mondo ai loro piedi. Continuando di questo passo ne avranno di cose da raccontare ai propri nipotini!?!! — Etero Genio, Sands Zine